HotellerieSuisse chiede indennizzi in caso di epidemia
Nella revisione della Legge sulle epidemie, HotellerieSuisse chiede indennizzi adeguati e meno restrizioni possibile al traffico transfrontaliero.
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Nella sua presa di posizione sulla revisione della Legge sulle epidemie, HotellerieSuisse chiede che le aziende ricevano un indennizzo finanziario in caso di misure imposte dalle autorità. Durante la pandemia, le aziende sono state colpite da drastiche restrizioni, compresa la chiusura. Ciò ha avuto effetti devastanti e in parte irreversibili sulla loro stabilità economica. È quindi necessario trarre le giuste conclusioni e regolamentare il maggior numero possibile di scenari di un’epidemia
Se le misure delle autorità limitano o rendono addirittura impossibile l’attività delle aziende, queste devono essere indennizzate per i costi correnti non coperti. Ciò può avvenire, ad esempio, mediante contributi a fondo perduto secondo criteri chiaramente definiti. «Durante la pandemia di coronavirus si sono trovate in gravi difficoltà anche le aziende finanziariamente stabili. Le indennità federali hanno salvato dalla rovina quelle sane. In caso di epidemie future, questo meccanismo dovrà tornare in funzione», afferma Nicole Brändle, direttrice designata di HotellerieSuisse.
Un modello di escalation a tre livelli per pianificare con certezza
HotellerieSuisse sostiene il modello previsto di escalation basato su tre situazioni diverse. Tuttavia, nel caso di una situazione particolare o straordinaria, tale sistema può produrre i propri effetti solo se la gestione della crisi funziona in modo ineccepibile. Pertanto, gli adeguamenti urgenti (e in parte già annunciati) nell’organizzazione di crisi della Confederazione devono essere portati avanti e implementati rapidamente.
La grande importanza della catena di creazione del valore nel settore turistico
L’esistenza di regole chiare per gli indennizzi durante le epidemie non solo vanno a vantaggio delle aziende colpite, ma contribuiscono anche a rafforzare la resilienza dell’intero settore turistico. La catena del valore del turismo riveste un ruolo fondamentale nell’economia svizzera e merita un sostegno adeguato in tempi di crisi. Data la stretta interdipendenza economica con altri settori, come il commercio al dettaglio e l’agricoltura, in caso di epidemia è fondamentale intervenire rapidamente per mitigare le ripercussioni economiche sul comparto e sui suoi fornitori.
Nessuna restrizione ai viaggi nel turismo
Per il turismo svizzero, la chiusura delle frontiere è un intervento incisivo. Ciò comporta una perdita totale della clientela straniera, che genera oltre la metà delle bed night in Svizzera. Le restrizioni ai viaggi equivalgono in linea di principio all’introduzione di una «dogana» nel turismo e influiscono negativamente sulla domanda estera dei relativi servizi. Quanto alle misure nel traffico frontaliero, manca il rapporto costi-benefici. Le esperienze fatte durante la pandemia di coronavirus hanno dimostrato che esistono strumenti più efficaci per contenere le pandemie, come l’uso dei certificati.
Tenere conto adeguatamente delle frontaliere e dei frontalieri
In linea di principio, HotellerieSuisse accoglie con favore il fatto che il Consiglio federale tenga conto della situazione di frontaliere e frontalieri. Per il ramo alberghiero è importante che il personale delle regioni limitrofe possa continuare a viaggiare e a recarsi in Svizzera per svolgere la propria attività professionale. Per questo HotellerieSuisse chiede che le misure in questo contesto siano formulate in modo più chiaro e che venga applicata un’eccezione chiaramente definita per le frontaliere e i frontalieri in caso di eventuali limitazioni di viaggio.