Abitazioni secondarie: richiediamo maggiore flessibilità
Nel suo rapporto sulle conseguenze negative della LASec, il Consiglio federale mostra un atteggiamento passivo, mentre HotellerieSuisse riscontra una necessità urgente di intervento.
Il Consiglio federale ha presentato mercoledì scorso il suo rapporto sulle conseguenze della Legge sulle abitazioni secondarie (LASec). Non prevede alcuna modifica della LASec alle realtà del mercato, anche se ciò ha avuto effetti negativi inaspettati sulle regioni montane. La legge vieta la conversione completa degli alberghi in appartamenti di vacanza, un requisito che ha avuto un effetto controproducente sullo sviluppo sostenibile del turismo nelle regioni di montagna dalla sua introduzione nel 2016. Non va in alcun modo a vantaggio della conservazione del paesaggio. HotellerieSuisse è quindi favorevole alla modifica della legge, come già chiesto da diverse interventi parlamentari.
Nel suo rapporto di valutazione sulle conseguenze della Legge sulle abitazioni secondarie, pubblicato il 12 maggio, il Consiglio federale ammette che la legge attuale ha conseguenze negative per le regioni montane. Tuttavia, conclude che non si dovrebbe intervenire poiché il mercato immobiliare nelle regioni di montagna dipende da numerosi fattori che sono cambiati costantemente da quando la legge è entrata in vigore nel 2016.
Il settore ricettivo richiede i necessari adeguamenti
HotellerieSuisse non condivide l’atteggiamento passivo del Consiglio federale. Attualmente, secondo l’articolo 8 della LASec, gli alberghi possono essere convertiti solo fino a un massimo del 50%. Questo articolo, emerso dal dibattito parlamentare, non è applicabile nella pratica. Nessun albergo in Svizzera può essere convertito a queste condizioni. Dopo tutto, un’attività alberghiera che non può più continuare ad operare in modo redditizio sul 100% della sua superficie non diventa più efficiente se la sua superficie viene ridotta della metà. Inoltre, i gestori e i proprietari di strutture alberghiere attualmente non redditizie che vogliono perseguire percorsi innovativi sono soggetti a requisiti amministrativi discriminatori.
L’articolo 8 deve essere abrogato
HotellerieSuisse chiede quindi l’abrogazione dell’articolo 8 e una maggiore flessibilità per i Cantoni nella valutazione di questi casi e della questione delle seconde case in generale. La conversione di piccoli alberghi non redditizi nel centro del paese in seconde case andrebbe a beneficio delle comunità di numerose regioni. Inoltre, le poche abitazioni così create porterebbero un gradito reddito aggiuntivo alle rispettive località senza compromettere il paesaggio. Questi edifici esistono già e fanno parte della densificazione prevista dalla Legge sulla pianificazione del territorio. L’iniziativa parlamentare 20.499 di Franz Ruppen va nella direzione giusta. Come richiesto dalla mozione 19.3530 del consigliere nazionale Martin Candinas, HotellerieSuisse è a favore di una semplificazione delle regole e di una minore burocrazia per la loro applicazione, per agevolare gli abitanti delle regioni montane. D’altra parte, HotellerieSuisse ritiene del tutto insufficiente la raccomandazione di armonizzare la nozione di superficie utile tra la Lex Weber e la Lex Koller. L’associazione è stupita che l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale impieghi 18 mesi per chiarire queste nozioni.