La sostenibilità, la chiave di volta del post-crisi
Svizzera Turismo e HotellerieSuisse espongono la situazione del ramo e sottolineano il ruolo centrale della sostenibilità nel ritorno alla normalità.
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Il numero di pernotti registrato nel 2020 e soprattutto la consistenza dei relativi fatturati delineano un ramo alberghiero in dissesto. Con il procedere stentato della stagione invernale, poi, la situazione si aggrava anche per gli alberghi di montagna e per le vacanze. Per questo, Svizzera Turismo ha lanciato «Swisstainable», uno strumento che consentirà alla Svizzera di posizionarsi più chiaramente sulla sostenibilità nella fase post-crisi. Un approccio che fa ben sperare – a condizione che vi siano le condizioni quadro per realizzarlo. Di recente, HotellerieSuisse ha pubblicato delle relative linee guida nella sua Bussola della sostenibilità.
Che il ramo alberghiero svizzero stia affrontando di petto le difficoltà del momento e abbia raccolto le sfide che ne conseguono lo si intuisce volgendo lo sguardo al 2020. Mentre le destinazioni montane e di villeggiatura riescono a garantire agli ospiti (perlopiù svizzeri) un’esperienza ricreativa profondendo un enorme impegno e implementando piani di protezione chiari ed efficaci e strategie intelligenti di diagnosi, tutto ciò non aiuta il settore dei seminari e congressi né gli alberghi di città a compensare le perdite. Oltre alla flessione dei pernotti, il ramo constata un cambio di mentalità sempre più evidente tra gli ospiti. In tutti i segmenti si riscontra infatti la voglia di tornare alle radici, di vicinanza alla natura e di consumo consapevole.
Sostenibilità, il ramo alberghiero farà la sua parte
«Swisstainable» è un ampio pacchetto lanciato da Svizzera Turismo che consentirà alla Svizzera di posizionarsi come meta al passo con i tempi e ai suoi prestatori di servizi di operare secondo sostenibilità. La riuscita dell’iniziativa dipende però dalla capacità di tutti gli interessati di agire in modo coordinato. Per questo HotellerieSuisse accoglie con favore e sostiene questo intento. Andreas Züllig, presidente dell’associazione, puntualizza: «Per il ramo alberghiero, sostenibilità non vuol dire solo ridurre lo spreco alimentare ma riassettare tutta la catena di creazione del valore e della customer experience, compresa la comunicazione di marketing». Superata la crisi, il posizionamento desiderato aiuterà a trattenere gli ospiti svizzeri e a conquistare altri gruppi di clienti – sia nel comparto leisure, sia in quello business.
Condizioni quadro adeguate per una redditività sostenibile
Il ramo alberghiero realizza margini esigui. Pertanto, l’idea di una sostenibilità da praticarsi su larga scala deve essere legata inscindibilmente all’economicità. Le difficoltà nella gestione di obiettivi in conflitto tra loro, infatti, aumentano costantemente. Basti solo pensare alla contrapposizione tra questioni ecologiche e implicazioni a livello di finanziamento e costi. In linea con il modello tridimensionale tracciato dalla Bussola, gli aspetti ambientali e sociali devono essere tenuti in debita considerazione. Le misure che ne conseguono devono però essere economicamente ragionevoli per le organizzazioni, la società e lo Stato.
Data la complessità della situazione iniziale, HotellerieSuisse ha analizzato la sostenibilità dal punto di vista del ramo alberghiero e messo quindi a punto il documento pubblicato di recente. Questo strumento orientativo detto Bussola proclama l’adesione del ramo allo sviluppo sostenibile, indica come gestire i conflitti di obiettivi ed esprime varie raccomandazioni su questioni politiche osservate nella triangolazione delle già citate dimensioni. Si delineano così vari obiettivi chiari come il saldo netto delle emissioni pari a zero entro il 2050 e la messa in campo, ramo per ramo, di misure di promozione per il risanamento energetico. La Bussola della sostenibilità di HotellerieSuisse può essere consultata qui in forma integrale.
Partenza difficile causa crollo del fatturato e stagione invernale debole
La solidità economica è uno dei presupposti fondamentali della capacità di un ramo di investire in modo mirato nello sviluppo sostenibile. Su questo piano, la pandemia di coronavirus sta minando il terreno. Il fatturato degli alberghi di città, ad esempio, è crollato di quasi il 70 percento nel 2020. E non si prospetta alcuna inversione di tendenza. Persino le regioni alpine segnano un calo medio del fatturato del 20 percento. Solo in relazione alla cifra d’affari generata dai servizi di ricettività, il ramo alberghiero svizzero ha registrato una perdita complessiva di due miliardi di franchi (-40 percento) rispetto all’anno precedente. Contando anche quelli della ristorazione e le prestazioni accessorie, le perdite di fatturato subite nel 2020 ammontano almeno a 3,4 miliardi di franchi, come dimostrano gli ultimi dati di HotellerieSuisse.
Occorrono dunque ulteriori sostegni specifici e prospettive chiare per mettere la Svizzera in condizione di posizionarsi come meta sicura per vacanze, congressi e seminari sul mercato nazionale ed estero e per consentire al ramo di continuare a svolgere funzioni importanti come quella di creare valore e posti di lavoro in intere regioni. Solo una volta creati questi presupposti, il settore sarà in grado di svolgere sapientemente il suo ruolo nell’ambito del riposizionamento del paese sulla sostenibilità.