Crisi: preoccupazioni internazionali
Le associazioni settoriali dei paesi germanofoni concordano sulla necessità di un’armonizzazione più spinta in fatto di apertura delle frontiere e piani di protezione.
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In einer gut zweistündigen Videokonferenz diskutierten 20 Vertreter der deutschsprachigen Verbände der Hotellerie und Gastronomie auf Einladung von HotellerieSuisse am 8. Juni 2020 die aktuellen länderübergreifenden Herausforderungen der Branche. Im Zent-rum des Austauschs standen die Auswirkungen der Coronakrise und die Bewältigung der verheerenden Langzeitfolgen für die Branche.
Vereinheitlichung tut Not
L’8 giugno 2020 le associazioni del settore alberghiero e della ristorazione dell’area germanofona si sono relazionati sulle sfide in atto nei rispettivi paesi. Dal colloquio è emerso un consenso sovranazionale sulla necessità di un maggior coordinamento in materia di libertà di circolazione in Europa e di attuazione dei piani di protezione.
I piani di protezione attuati dal ramo del turismo differiscono fortemente da paese e paese e persino da regione a regione. Queste discrepanze disorientano gli ospiti e, di conseguenza, frenano la ripresa del business. Ma ci sono dei segnali positivi. L’Austria ha infatti abolito l’obbligo per i clienti di indossare le mascherine, ha spostato il coprifuoco all’una e ha ridotto la distanza tra i tavoli a 1,5 metri. Svizzera e Austria hanno deciso di riaprire le zone wellness e in tutti gli altri paesi è salito il numero di persone che possono sedere insieme a un tavolo.
Sensibilizzazione verso le difficoltà del turismo business
Mentre le aziende che si concentrano sul turismo leisure e sui mercati vicini ricominciano a registrare un aumento delle prenotazioni, gli alberghi e i ristoranti a vocazione business o focalizzati sui mercati lontani hanno segnato un’occupazione media scarsa a giugno, ovvero pari al 10% - 15%. «Dobbiamo spiegare in tutta chiarezza al pubblico e soprattutto alla politica che stiamo parlando di due comparti che differiscono fortemente per clientela e offerta», dichiara in vece di tutti gli altri interlocutori Andreas Züllig, presidente di HotellerieSuisse.
Sfruttare l’attenzione conquistata
Le associazioni dei paesi germanofoni affermano all’unanimità di essere riusciti a perorare con forza gli interessi del settore durante la pandemia e di aver trovato così ascolto presso il mondo politico. Ora l’attenzione così conquistata negli ultimi mesi va sfruttata per ottenere più sostegno per le aziende di ogni dimensione e le regioni più colpite dalla crisi. Ciò può concretizzarsi, a seconda del paese, in una proroga del lavoro ridotto, in sovvenzioni a fondo perduto a copertura dei costi di esercizio, in una riduzione dell’IVA o in una dilazione dei rimborsi di crediti transitori e prestiti.
Convegno annuale per la collaborazione internazionale
Le associazioni alberghiere e della ristorazione di Germania, Italia (Alto Adige), Liechtenstein, Lussemburgo, Austria e Svizzera si incontrano una volta all’anno per ragguagliarsi. Il convegno di quest’anno si sarebbe dovuto tenere a Soletta su invito di HotellerieSuisse, ma l’evento è stato disdetto a causa della pandemia.