Il settore ricettivo è contro l’Iniziativa biodiversità
L’Iniziativa biodiversità è sproporzionata e danneggerebbe soprattutto le strutture ricettive rurali, limitandone il potenziale sviluppo.
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HotellerieSuisse si schiera contro l’Iniziativa biodiversità. L’attuazione di nuove misure e obblighi di protezione comporterebbe un aumento dei costi d’esercizio, in particolare per le strutture ricettive nelle zone rurali e a contatto con la natura. Quanto alla riforma della LPP, anch’essa al voto il 22 settembre 2024, l’associazione si è già schierata a favore lo scorso settembre.
La Conferenza delle associazioni regionali di HotellerieSuisse, composta dal comitato esecutivo e dai presidenti delle associazioni stesse, ha deciso di opporsi all’Iniziativa biodiversità. L’associazione è convinta che le attuali possibilità di protezione della biodiversità consentano soluzioni mirate e adattabili alle peculiarità regionali. «L’Iniziativa limiterebbe il turismo nelle regioni rurali e comprometterebbe pesantemente le possibilità di sviluppo delle strutture ricettive», afferma Martin von Moos, presidente di HotellerieSuisse.
Proseguire la protezione moderata della biodiversità
Pur riconoscendo l’importanza della protezione degli habitat e della biodiversità, HotellerieSuisse ritiene che esista già una molteplicità di misure e che la Svizzera si stia assumendo le proprie responsabilità, anche nell’ambito di impegni internazionali. Introducendo prescrizioni edilizie più severe, l’Iniziativa potrebbe ostacolare l’ulteriore sviluppo o la realizzazione di nuovi progetti, il che porterebbe a uno svantaggio competitivo per le strutture ricettive svizzere e indebolirebbe il turismo nazionale.
Mantenere la flessibilità dei Cantoni
HotellerieSuisse è inoltre fortemente consapevole delle peculiarità delle regioni svizzere e convinta che gli approcci risolutivi a livello regionale siano spesso i più efficaci. L’Iniziativa limiterebbe la flessibilità dei Cantoni e dei Comuni nell’attuazione della protezione della biodiversità, compromettendo così un grande vantaggio dell’attuale regolamentazione. Inoltre, gli obblighi di rendicontazione graverebbero le aziende di un ulteriore onere burocratico, obbligando soprattutto le piccole imprese ad affrontare sfide o costi aggiuntivi a causa della carenza di personale qualificato.
Per una previdenza per la vecchiaia orientata al futuro
Lo scorso settembre HotellerieSuisse si è schierata a favore della riforma della previdenza professionale. Nonostante i costi aggiuntivi per le strutture ricettive, l’associazione ritiene che il riassetto sia un passo importante per garantire le rendite. La riforma della LPP prevede una riduzione dell’aliquota minima di conversione e un adeguamento delle aliquote di contribuzione. Queste misure sono decisive per affrontare le sfide demografiche in Svizzera e garantire la stabilità della previdenza per la vecchiaia. Inoltre, le misure di compensazione garantiscono il mantenimento del livello delle prestazioni delle rendite. «Il ramo alberghiero è consapevole della necessità di tutelare i diritti pensionistici del personale e allo stesso tempo di mantenere l’onere finanziario per i datori di lavoro entro limiti sostenibili», afferma Martin von Moos.
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