Congedo di paternità: libertà di voto
HotellerieSuisse ha deciso di dare la libertà di voto in merito al congedo di paternità di 2 settimane dato che i pro e i contro si controbilanciano.
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Il comitato esecutivo di HotellerieSuisse ha stabilito la sua posizione in merito alla votazione popolare del 27 settembre. Quanto alle due settimane di congedo di paternità, l’associazione ha deciso di dare libertà di voto ma si oppone all’iniziativa che di settimane ne prevede quattro. La raccomandazione di voto si aggiunge al No all’Iniziativa della denuncia, deciso nell’autunno 2019.
Dopo un’intensa consultazione il comitato esecutivo di HotellerieSuisse ha deciso di non esprimersi sulle due settimane di congedo di paternità. L’attenta ponderazione dei vantaggi e degli svantaggi del controprogetto ha portato alla rinuncia a una specifica presa di posizione. L’associazione preferisce piuttosto informare i suoi soci in modo trasparente sulle opportunità e i rischi del congedo di due settimane.
Nuova concezione di famiglia e costi
L’introduzione del congedo di paternità di due settimane risponde all’avvento di una diversa concezione di famiglia nella società. A livello aziendale, la nuova prestazione sociale comporterebbe però notevoli costi aggiuntivi, pari a 224 milioni di franchi, che farebbero aumentare ulteriormente i contributi salariali. Per il ramo alberghiero, già alle prese con margini esigui e la crisi da coronavirus, ogni incremento dei costi è una minaccia. Inoltre, il congedo comporterebbe ulteriori difficoltà organizzative per ovviare all’assenza di chi lo richiede. HotellerieSuisse preferisce quindi una soluzione a livello di partenariato sociale.
Tante le opportunità quanti i rischi
Un’indagine non rappresentativa condotta tra i soci di HotellerieSuisse prima della pandemia ha constatato che ci sono tanti sostenitori quanti oppositori in fatto di congedo di paternità. La crisi da coronavirus avrà fatto sicuramente mutare gli umori tra i soci. Ciononostante, i risultati del sondaggio di febbraio fanno emergere una divergenza di opinioni. E di questo fatto va tenuto conto. Per questo, è stato logico dare la libertà di voto in riferimento al controprogetto. Dato che quattro settimane di congedo farebbero raddoppiare i costi, HotellerieSuisse si oppone all’iniziativa popolare.
Dall’autunno 2019 è NO all’Iniziativa della denuncia
Con le decisioni del comitato esecutivo del 26 giugno 2020, HotellerieSuisse completa le sue raccomandazioni per la votazione popolare del 27 settembre 2020. Quel giorno si deciderà infatti sia dell’introduzione del congedo di paternità di due o quattro settimane, sia di altri quattro progetti. Nell’autunno 2019 l’associazione del ramo alberghiero aveva deciso e comunicato di voler dire No all’Iniziativa della denuncia. L’accettazione della cosiddetta Iniziativa per la limitazione avrebbe conseguenze disastrose per la piazza economica svizzera e soprattutto per il turismo. Non essendo direttamente coinvolta, HotellerieSuisse non prende invece alcuna posizione in relazione alla Legge sulla caccia, alle spese per la cura dei figli da parte di terzi e all’acquisto di aerei da combattimento.
Contenuto di iniziativa e controproposta
L’iniziativa popolare chiede che i padri abbiano diritto ad almeno quattro settimane di congedo disciplinato dall’ordinamento delle IPG. Il reddito sostitutivo sarebbe pari a quello previsto in caso di maternità, ovvero l’80 percento del reddito, ma non oltre i 196 franchi al giorno. Il controprogetto indiretto del Parlamento chiede invece due settimane di congedo di paternità da finanziare in modo analogo. Contro questa decisione è stato lanciato un referendum.