​Iniziativa inefficace a scapito della previdenza di vecchiai

La direzione dell’associazione di HotellerieSuisse, in occasione della sua seduta del 25 settembre, ha deliberato contro l’iniziativa popolare «Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico». L’iniziativa, frutto di buone intenzioni, rimarrebbe inefficace e limiterebbe le possibilità di investimento nella previdenza per la vecchiaia, con un impatto negativo anche sulla cassa pensioni dell’associazione.

L’iniziativa popolare del GSsE e dei Giovani Verdi chiede che la Banca nazionale svizzera (BNS), le fondazioni e gli istituti di previdenza statali e professionali non possano più finanziare imprese che generano più del cinque per cento del loro fatturato annuo con la produzione di materiale bellico. Questo divieto riguarderebbe non solo l’intera industria della difesa, ma anche i fornitori delle industrie MEM e potenzialmente le banche e le compagnie di assicurazione. In linea di principio, queste restrizioni ostacolano anche le strategie d’investimento nella previdenza per la vecchiaia poiché i fondi di previdenza non possono più includere quote di un produttore di materiale bellico. Per le casse di previdenza svizzere ciò implica maggiori rischi d’investimento e una gestione più onerosa dei valori patrimoniali. Alla luce delle grandi sfide nella previdenza per la vecchiaia, è necessario evitare ulteriori ostacoli.

L’iniziativa comporta svantaggi per la cassa pensioni dell’associazione

Anche HOTELA, la cassa pensioni dell’associazione, risente negativamente dell’iniziativa. Per questo motivo HotellerieSuisse si oppone con forza all’iniziativa popolare. Inoltre, la richiesta rimarrebbe inefficace poiché un divieto di finanziamento internazionale non è realistico e la Svizzera non può controllare da sola le industrie di armi collegate in rete a livello mondiale. Pertanto, l’obiettivo dei promotori di limitare il finanziamento della produzione di armi in Svizzera e di contribuire a un mondo più pacifico non può essere raggiunto con questa proposta. Al contrario, la piazza economica svizzera, la sicurezza dell’approvvigionamento dell’esercito e la politica di previdenza della Svizzera rischiano di essere compromesse.