Nuovi professionisti, potenziale riconosciuto
Il Consiglio nazionale vuole facilitare il reclutamento di specialisti di paesi terzi formatisi in Svizzera. Manca l'OK del Consiglio degli Stati.
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Il Consiglio nazionale ha deciso che il personale qualificato proveniente da paesi terzi formatosi in Svizzera potrà continuare a lavorare in modo burocratico a formazione terminata. Così vuole creare parità di trattamento per chi ha assolto una formazione professionale superiore. La modifica alla Legge sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) prevedeva solo agevolazioni per chi si diploma alle scuole universitarie (terziario A), eccettuando quelle della formazione professionale superiore (terziario B). Ora la palla passa al Consiglio degli Stati.
Secondo il Consiglio nazionale, la Legge sugli stranieri e la loro integrazione dovrebbe prevedere un’ammissione agevolata per chi proviene da paesi terzi e ha un qualsiasi diploma svizzero del livello terziario. «Apprezziamo questa decisione perché tiene conto dell’urgente necessità delle PMI di disporre di specialisti con una formazione di taglio pratico», afferma Andreas Züllig, presidente di HotellerieSuisse.
Trattenere il personale qualificato proveniente da paesi terzi
La decisione del Consiglio nazionale ha accolto la richiesta della Commissione competente, tenendo conto del fatto che le PMI dipendono in modo particolare dalle diplomate e dai diplomati con una formazione professionale superiore. Il settore alberghiero è un esempio del fatto che le PMI incontrano gli stessi problemi di reclutamento delle imprese che cercano personale nelle scuole universitarie. Le professioniste e i professionisti stranieri formatisi in Svizzera rappresentano un gruppo non molto grande ma rilevante.
Soluzioni su misura per ovviare alla carenza di personale qualificato
Agevolando le condizioni di ammissione per le diplomate e i diplomati stranieri dell’intero livello terziario, in futuro il reclutamento di personale qualificato potrà avvalersi di ogni mezzo a disposizione. Ciò corrisponde alle esigenze del mercato del lavoro. Affinché le specialiste e gli specialisti di paesi terzi in possesso di un titolo svizzero di formazione professionale superiore possano lavorare più facilmente nel nostro paese, il Consiglio degli Stati deve approvare la relativa eccezione.
Equivalenza tra percorso professionale e percorso accademico
L’Art. 61a della Costituzione federale sancisce che «le vie della formazione generale e quelle della formazione professionale trovino un riconoscimento equivalente nella società». In pratica, però, l’istruzione professionale superiore non ha ancora ottenuto tale riconoscimento. La decisione odierna del Consiglio nazionale è un passo nella direzione giusta.
Il Consiglio degli Stati sottovaluta il valore di un sistema di formazione professionale forte
Con il no all’introduzione dei titoli «Bachelor Professional» e «Master Professional,» il Consiglio degli Stati ha purtroppo dimostrato di non riconoscere il peso di eque opportunità competitive delle specialiste e degli specialisti con una formazione di taglio pratico. HotellerieSuisse si attende che la Camera alta riconosca finalmente l’equivalenza tra i titoli della formazione professionale e quelli accademici nella modifica alla LStrI.