Città animate: proposta del Consiglio federale inservibile
Il progetto di consultazione presentato dal Consiglio federale sull’introduzione delle zone turistiche urbane è deludente e deve essere migliorato.
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HotellerieSuisse è delusa dalla proposta del Consiglio federale di introdurre zone turistiche urbane. L’idea di base di zone turistiche situate in aree chiaramente definite delle città è di renderle più attraenti per le turiste e i turisti attraverso un’esperienza di shopping allettante. La proposta ora all’esame, che prevede l’apertura domenicale solo per i negozi di souvenir o di lusso, è inutilizzabile in questa forma. HotellerieSuisse chiede quindi una rielaborazione della bozza.
«La proposta del Consiglio federale non è in linea con le discussioni avute con le parti sociali negli ultimi mesi e propone una soluzione sbilanciata», afferma Andreas Züllig, presidente di HotellerieSuisse. Per l’associazione, un’attuazione con un assortimento merceologico e una cerchia di clienti limitati è impraticabile e inefficace.
L’adeguamento deve avere l'obiettivo di vivacizzare i centri urbani
Il Consiglio federale propone pesanti restrizioni alla realizzazione delle zone turistiche urbane, consentendo l’apertura solo ai negozi che servono prevalentemente turiste e turisti stranieri, con un assortimento merceologico limitato ad articoli di lusso e souvenir. Queste limitazioni si discostano notevolmente dall’idea originaria: consentire in zone ben definite un’esperienza di shopping ampia e allettante anche la domenica, in modo da vivacizzare le città.
Con la presente proposta la Svizzera rimane indietro rispetto all’estero
Le limitazioni all’assortimento non rendono allettante l’esperienza di acquisto, cui sono abituati molte turiste e molti turisti nelle loro località di origine e nei Paesi a noi limitrofi. La proposta del Consiglio federale potrebbe addirittura produrre il contrario: per gli ospiti stranieri potrebbe essere un deterrente permettere solo ai viaggiatori del segmento di lusso di soddisfare i loro desideri di acquisto, facendo trovare chiusi i negozi per budget ridotti. Inoltre, anche i clienti che possono permettersi di fare acquisti nei negozi di lusso si aspettano un’ampia scelta di negozi in diverse fasce di prezzo.
Il commercio al dettaglio non deve essere penalizzato
L’intera catena di creazione del valore dei centri urbani deve poter trarre vantaggio dai negozi aperti. La presente proposta non è solo poco attraente dal punto di vista turistico, ma anche impraticabile per i dettaglianti direttamente interessati e distorsiva per la concorrenza. Anche i regolamenti speciali specifici del settore sulle compensazioni aggiuntive per il lavoro domenicale sono estranei alla prassi. A questo proposito devono valere le stesse regole per tutte le esperienze della catena turistica di creazione del valore. Le compensazioni che il Consiglio federale chiede nella sua proposta per il commercio al dettaglio sono estranee al settore della ristorazione, a quello alberghiero e a quello delle istituzioni culturali. Va tutelata la libertà dei settori di attivarsi nell’ambito del partenariato sociale.