Agevolazioni per l’ILR e progressi nei casi di rigore
Nonostante l’annuncio dei passi per la riapertura restano troppi punti interrogativi sui sostegni economici al ramo alberghiero.
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Oggi il Consiglio federale ha delineato i primi passi dell’allentamento e vari adeguamenti in materia di indennità finanziarie. HotellerieSuisse saluta con favore i miglioramenti concernenti l’ILR, il chiarimento delle competenze in fatto di aiuti per i casi di rigore e il piano di riapertura graduale, che ripristina un minimo di certezza nella pianificazione delle attività. Restano però dei punti interrogativi sui sostegni finanziari. Urge dunque un chiarimento in favore di un ramo fortemente in dissesto come quello alberghiero.
Con il perdurare della crisi da coronavirus, il ramo alberghiero soffre sempre più sotto il peso delle ripercussioni economiche, figlie delle restrizioni dovute alla pandemia, dell’incertezza dilagante e del crollo della domanda. Per questo, HotellerieSuisse ha chiesto energicamente un accesso facilitato al regolamento per i casi di rigore. Con le decisioni adottate in data odierna, il Consiglio federale ha reagito alle critiche legittime e ha proposto degli adeguamenti che vanno nella direzione giusta. Altre domande fondamentali resteranno invece in sospeso fino all’adeguamento dell’ordinanza, previsto per il 5 marzo. Inoltre, il ramo continua a chiedere un abbassamento della soglia di perdita per i casi di rigore dal 40 al 30 percento, non essendo in grado di realizzare margini e riserve consistenti. Il Parlamento dovrebbe occuparsene nella sessione primaverile.
Questioni importanti da chiarire nell’ordinanza
Con somma gioia dell’associazione, sono state finalmente chiarite le competenze in materia di domande per gli aiuti per i casi di rigore presentate da aziende con più succursali. Ora è ufficiale: il disbrigo compete al Cantone in cui si trova la sede principale del richiedente e i contributi saranno finanziati dalla Confederazione. È però imperativo che l’ordinanza consenta un risarcimento delle aziende alberghiere per singole succursali e non solo in toto. Inoltre, gli importi massimi vanno aumentati senza che vengano imposte condizioni restrittive di risanamento. Le aziende colpite sono infatti a corto di mezzi propri e, date le circostanze, gli investitori non sono disposti a prestare i loro capitali. Il ramo alberghiero fa fatica a mantenere la sua capacità di investimento persino in tempi normali – problema, questo, che la crisi da coronavirus non ha fatto che acuire drasticamente. Gli alberghi hanno subito perdite ingenti per cause esogene e ora devono affrontare ostacoli enormi che da soli non possono superare. I miglioramenti alla regolamentazione dei casi di rigore non gioverebbero solo alle imprese ma anche a migliaia di collaboratori e alle economie regionali.
Miglioramenti all’indennità per lavoro ridotto e primi passi per la riapertura
Con l’aumento del budget per il superamento della crisi, il Consiglio federale consente di estendere il programma di aiuti per i casi di rigore e di migliorare il sistema di ILR. HotellerieSuisse saluta con favore le agevolazioni decise in materia di lavoro ridotto, ritenendolo uno strumento importante per la salvaguardia dei posti di lavoro. In linea di massima, l’associazione sostiene anche il piano del Consiglio federale di riaprire gradualmente, il che garantisce alle aziende un orizzonte certo di pianificazione. “Ora bisogna riavviare il più rapidamente possibile le attività della ristorazione nelle aree all’aperto per offrire una prospettiva economica alle imprese”, sottolinea Andreas Züllig, presidente di HotellerieSuisse. Il divieto di servire ospiti esterni ha infatti colpito fortemente anche gli alberghi. Basti pensare che tali clienti generano anche l’80 percento del fatturato imputabile ai servizi di ristorazione. Inoltre, va autorizzato quanto prima lo svolgimento di seminari e corsi in cui siano rispettati l’obbligo di mascherina e le distanze di sicurezza.
Estensione della strategia di diagnosi agli hotel
Inoltre, HotellerieSuisse chiede da tempo che la strategia di diagnosi venga estesa agli ospiti e ai collaboratori degli alberghi, strategia che i Cantoni devono attuare una volta per tutte. A livello cantonale vanno potenziati gli sforzi per colmare quanto prima il divario tra teoria e pratica. I tamponi vanno quindi eseguiti gratuitamente, a scadenze precise e a tappeto in parallelo alla strategia vaccinale, anche e soprattutto nei settori che prestano servizi alla persona come il ramo alberghiero. Ciò consentirebbe di interrompere le catene del contagio e di riaprire in modo controllato finché la popolazione non sarà stata vaccinata, sia in Svizzera che all’estero.