Cooperazione e mobilità internazionali in formazione
Per HotellerieSuisse la cooperazione e la mobilità internazionali in materia di formazione sono fondamentali. L’associazione saluta con favore il relativo disegno di legge – perché crea più flessibilità.
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La promozione della cooperazione internazionale in materia di formazione include la mobilità e la collaborazione tra istituzioni di paesi diversi. Da oltre 20 anni è parte integrante della politica della formazione della Confederazione. Ora la relativa legge deve essere sottoposta a una revisione totale. L’obiettivo è colmare le lacune contenutistiche e formali degli attuali regolamenti, aggiornarne la terminologia e garantire alla Confederazione una maggiore libertà di azione strategica per la promozione futura. In particolare dovranno essere create nuove possibilità di partecipare a collaborazioni in tutto il mondo e di lanciare propri programmi.
Sostegno al disegno della nuova legge federale
In linea di massima, HotellerieSuisse accoglie con favore il disegno della Legge federale sulla cooperazione e la mobilità internazionali in materia di formazione. Rispetto a quella in vigore, la nuova versione è molto più flessibile e di più ampio respiro, il che giova al ramo alberghiero. HotellerieSuisse si impegna fortemente nella cooperazione internazionale in materia di formazione, ad esempio attraverso le sue scuole partner estere. Inoltre il ramo alberghiero vive di mobilità delle persone e, quindi, di scambio di esperienze, sapere e idee.
Per HotellerieSuisse occorre intervenire nei seguenti ambiti se si vuole promuovere al meglio la mobilità in materia di formazione:
- I programmi di mobilità in Europa e nel mondo devono integrarsi anziché escludersi a vicenda.
- Le offerte formative, soprattutto quelle meno conosciute a livello internazionale come le qualifiche della formazione professionale superiore, devono trovare una maggiore accettazione e un più ampio apprezzamento all’estero. L’incarico della collaborazione internazionale in materia di formazione va ampliato di conseguenza.
- Tutti i gradi e gli ambiti di formazione menzionati devono poter avere un accesso effettivamente comparabile alla promozione della mobilità.
- La legge deve disciplinare i requisiti per la concessione delle borse di studio in modo più trasparente. Al momento non è chiaro, ad esempio, quanto tempo si debba aver trascorso nel sistema svizzero per beneficiarne.
- Vanno definiti con più precisione i compiti e gli obblighi di rendiconto della futura agenzia rispetto alla mobilità internazionale e a quella nazionale.