La Legge COVID-19 dà fiducia e certezze
Il 13 giugno 2021 la Svizzera deciderà della Legge COVID-19 in una votazione. Con essa sono in ballo i cospicui aiuti finanziari che stanno stabilizzando il ramo in questo frangente.
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I critici della Legge COVID-19 hanno invocato un referendum nel gennaio 2021 e per questo la proposta viene sottoposta al voto popolare il 13 giugno. Se vincesse il NO, tutti i provvedimenti sanciti per legge, in particolare gli aiuti economici, verranno meno il 25 settembre 2021.
La Legge COVID-19 consente di programmare
«Le misure di sostegno sono state di grande aiuto. I crediti COVID hanno permesso di tamponare le illiquidità mentre il lavoro ridotto ha dato a molte aziende un minimo di certezza per la programmazione», afferma Urs Zimmermann, vice presidente di HotellerieSuisse e proprietario dell’Hotel Della Valle di Brione s. Minusio. Da queste parole si intuisce quanto sia importante il diritto ai sussidi durante una pandemia e quanto ciò abbia contribuito a sventare un’ondata di fallimenti. La Legge COVID-19 garantisce quindi la certezza del diritto e un orizzonte di pianificazione. «Il 2020 è stato un anno segnato dalla crisi e dalle incertezze e a noi albergatori è costata tanta forza superarlo. Ora abbiamo bisogno di sicurezza», dichiara Zimmermann.
Compensazione congrua delle perdite dovute alla crisi
Molte delle misure sanitarie, ad esempio l’uso della mascherina, sono disciplinate dalla Legge sulle epidemie e non sono quindi oggetto della votazione. La Legge COVID-19 ruota sugli aiuti finanziari decisi dal Consiglio federale dall’inizio della pandemia per attutire l’impatto della crisi. Questi provvedimenti (crediti, lavoro ridotto, casi di rigore) compensano in misura adeguata le perdite che la crisi ha causato al ramo alberghiero. «Il lavoro ridotto è stato di grande aiuto per le aziende ma è uno strumento insufficiente. Lo scambio intenso con i miei colleghi di Basilea mi ha fatto capire quanto fossero e siano urgenti gli ulteriori aiuti finanziari. Noi del ramo non possiamo che essere grati per questi sussidi indispensabili», afferma Angela Lilienthal. L’albergatrice e membro del comitato dell’associazione di Basilea e Regione sottolinea così quanto sia importante la legge per il ramo e, in particolare, per gli alberghi di città in sofferenza.
Anche Gilles Rangon, direttore dell’Hôtel Eden di Ginevra e presidente dell’associazione della regione, ricorda la drammaticità della situazione delle aziende alberghiere urbane. A Ginevra, le bed night sono crollate del 67 percento e da quando Rangon ha riaperto nel giugno 2020 l’occupazione è sempre stata del 10–20 percento. «Il 2020 passerà sicuramente alla storia come annus horribilis», afferma il direttore. Il turismo MICE internazionale è in stallo totale sia a livello nazionale, sia a Ginevra. «È stata soprattutto l’indennità per lavoro ridotto a compensare parte delle perdite dell’anno scorso», dichiara Rangon. A tutt’oggi non si intravede una ripresa all’orizzonte. Per questo, la prosecuzione degli aiuti finanziari è essenziale secondo l’albergatore ginevrino: «Se il 25 settembre 2021 venissero meno la Legge COVID-19 e tutte le misure di sostegno della Confederazione, sarebbe una catastrofe per molte aziende.»
La catena di creazione del valore turistico è a rischio
Angela Lilienthal richiama anche l’attenzione sul problema «tempo»: «Il diritto di necessità vale per massimo sei mesi. La pandemia e i suoi effetti, però, non tengono conto di alcun limite temporale. Credo quindi che sia assolutamente necessario che la Legge COVID-19 resti in vigore, a meno che non si voglia mettere a repentaglio l’infrastruttura dei centri urbani.» I sussidi vanno infatti a beneficio di tutta la catena di creazione del valore turistico. Basti solo pensare che la Legge COVID-19 disciplina non solo gli aiuti economici come il lavoro ridotto, i casi di rigore e le indennità IPG ma anche i programmi di sostegno alla cultura, allo sport e ai media. Se vincesse il NO tutto ciò verrebbe meno il 25 settembre 2021. Un NO alla legge non priva peraltro il Consiglio federale della possibilità di continuare a combattere la diffusione della pandemia con provvedimenti basati sull’attuale Legge sulle epidemie, vale a dire chiudere i negozi e i ristoranti o proibire le manifestazioni.
Adatto
Le argomentazioni discutibili degli avversari
Oltre a disciplinare gli aiuti economici la Legge COVID-19 stabilisce le direttive sanitarie e i provvedimenti per combattere la pandemia, se non già contenuti nella Legge sulle epidemie. Inoltre comprende varie disposizioni su test, vaccinazioni, sull’ingresso in Svizzera e provvedimenti procedurali. Il comitato referendario critica che la nuova legge è stata redatta in fretta e furia, senza un accurato esame da parte della popolazione. L’argomento però non regge. Nell’elaborazione della legge sono state infatti rispettate tutte le disposizioni legali ed è stato assicurato il coinvolgimento del Parlamento, dei Cantoni e delle parti sociali. La Legge COVID-19 sancisce i necessari provvedimenti di protezione ed economici nell’ambito del diritto ordinario, dopo che il Consiglio federale è stato costretto ad agire in base al diritto di necessità all’inizio della crisi.
Fautrice dell’ampia alleanza «Sì alla Legge COVID-19», HotellerieSuisse si batte quindi insieme ad altre associazioni affinché la legge resti in vigore.